mercoledì 20 aprile 2011

Cuore spento per sette giorni.

Una piccola di dieci mesi, affetta da una anomalia cardiaca congenita così grave da averle ingrossato il cuore a tal punto da occupare buona parte del torace, con frequenti arresti cardiaci e un solo polmone funzionante, è viva grazie a un primo intervento di emergenza a cui è stata sottoposta: uno stent le ha aperto il bronco principale di sinistra. Il tubicino di acciaio le ha garantito l’ossigenazione necessaria a sottoporla a un successivo intervento multidisciplinare innovativo che, dopo averle «messo a riposo» il cuore per una settimana, l’ha restituita a nuova vita. È successo un mese fa all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze: oggi tutte le funzioni vitali della piccola sono state ripristinate. Nella settimana in cui il cuore della bambina è stato «a riposo», tutte le sue attività vitali sono state garantite da una pompa centrifuga extracorporea. Si è trattato del primo trattamento multidisciplinare di questo tipo mai realizzato in un ospedale pediatrico italiano.


«Grazie a questo straordinario intervento la mia bambina è nata per la seconda volta. Quando siamo arrivati qui non pensavamo che ora l’avrei vista sveglia, nutrirsi con i biberon, come tutti gli altri bambini» ha detto la mamma della piccola, come si legge in una nota del Meyer. A consentire l’intervento, come spiega Lorenzo Mirabile, responsabile di endoscopia respiratoria del Meyer che ha coordinato tutte le equipe è stata proprio «la presenza combinata degli endoscopisti respiratori, dei cardiologi, dei cardiochirurghi pediatrici e dei rianimatori specializzati in ossigenazione extracorporea (Ecmo)». In sostanza la bambina soffriva di una malformazione congenita causata dalla coronaria sinistra che invece di partire dall’aorta originava dall’arteria polmonare. Ciò ha creato un deficit di ossigenazione del sangue che irrorava il cuore provocando l’enorme dilatazione del cuore stesso e la sua progressiva perdita di forza contrattile. L’organo così ingrossato aveva poi schiacciato completamente il bronco sinistro e quindi il polmone non veniva ventilato. Dopo l’apertura del bronco con uno stent, spiega il cardiochirurgo Bruno Murzi, «la piccola è stata sottoposta ad intervento cardiochirurgico di reimpianto sull’aorta della coronaria sinistra», e il suo cuore è stato «messo a riposo», permettendo allo stesso di riprendersi.

Il trattamento ha consentito alla neonata di recuperare dapprima la funzionalità cardiaca e poi quella respiratoria. Ora lei «sta bene e le sue condizioni sono buone». La piccola potrà crescere seguendo una terapia farmacologica ma, sia l’anomalia congenita, sia la disfunzione respiratoria sono state definitivamente corrette. 
Fonte: http://corrierefiorentino.corriere.it/

I 'miracoli' medici accadono anche in Italia, addirittura nella nostra città. Smettiamola di sottovalutarci. :P

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